l trentennio d'oro di Claude Balbastre, ovvero quello che va dal 1750, anno del suo definitivo insediamento a Parigi, fino al 1780 circa, lo vede al culmine della sua fama di virtuoso degli strumenti a tastiera. In una fase iniziale di questo periodo, il musicista francese completa i suoi studi musicali perfezionandosi sotto la guida dell’organista Pierre Février. Successivamente, Balbastre diviene organista a St Roch e Notre Dame, frequenta a più riprese la Corte di Versailles, in qualità d’organista della Chapelle Royale e, soprattutto, svolge la prestigiosa funzione di insegnante di cembalo per Maria Antonietta. La raccolta più importante di pezzi per cembalo è senza dubbio quella del 1759, di cui già pubblicammo l’interpretazione di Fernando De Luca, esattamente 10 anni fa.

Stavolta ci occupiamo dell’altra raccolta di Pièces di Balbastre, ossia quelli tratti dal cosiddetto manoscritto di Digione oggi conservato presso la Bibliothèque Municipale de Versailles (MS 264), contenente 76 pezzi di vario genere e strumentazione: i primi 40 numeri sono per organo con pedaliera, dal 41 al 64 sono per cembalo, ed i rimanenti comprendono sonate, variazioni su Noëls ed arie vocali accompagnate da cembalo/organo e violino. Il manoscritto, datato 1749, contiene brani composti con ogni probabilità in gioventù a Digione, dunque ben prima di acquisire notorietà negli ambienti parigini.

Il maestro De Luca ci regala ancora una volta la sua preziosa interpretazione: parliamo naturalmente di quella porzione integrale di manoscritto dedicata al cembalo, ossia i brani nos.41-64, come accennato sopra, per una durata complessiva di circa 1 ora e mezza. Buon ascolto!

^{saladelcembalo.org, 1 maggio 2022}

References

• IMSLP, Pièces de Clavecin, d’après le manuscrit de Dijon, Restitution par Pierre Gouin link

^{Issue 2022-06}

^{Recorded in Rome (January 2021) - French harpsichord after Blanchet (1754)
built by C. Caponi (1985); Audio eng. M. De Gregorio}