ra le decine di sonate per tastiera oggi attribuite a Padre Martini, due raccolte furono sicuramente date alle stampe dal musicista bolognese, per un totale di 18 composizioni. La prima dozzina è quella che comprende le sue più note [12] Sonate d’intavolatura per l’organo e ’l cembalo pubblicate nel 1742 ad Amsterdam, probabilmente come ristampa di una edizione bolognese precedente. E poi la raccolta di [6] Sonate per l’organo e il cembalo, qui interpretate, andate in stampa a Bologna nel 1747, quindi vari anni dopo la prima raccolta.

Questa seconda collezione si differenzia dalla precedente (mai pubblicata su saladelcembalo.org) per la completa adozione di quel linguaggio tipico della metà del secolo, ovvero lo stile galante. Mancano completamente le coppie di preludi e fuga che aprivano le sonate del 1742; in generale, il trattamento contrappuntistico è qui pressoché assente, si è passati infatti dall’evidente scrittura a tre voci impiegata nella prima raccolta, ad una più semplice ed accessibile armonia in due parti, con un numero di movimenti che varia da due a tre. Infine, va precisato che l’edizione originale di Martini riporta esplicitamente l’indicazione “per il cembalo” di fronte alle Sonate I, III e V. Per le restanti Sonate II, IV e VI, viene invece indicato l’organo come strumento di destinazione, sebbene siano tutti concordi nel notare che, stilisticamente, il carattere uniforme delle 6 sonate suggerisca una completa intercambiabilità dei due strumenti.

La registrazione è stata effettuata dal maestro Fernando De Luca a Venezia, inizio aprile 2016, impiegando copia di strumento tedesco a singolo manuale, dall'esemplare di Christian Vater del 1738, oggi conservato a Norimberga.

^{saladelcembalo.org
10 ottobre 2019}

^{Issue 2019-11}

FERNANDO DE LUCA
^harpsichord

^{Recorded in Venezia: 2016 April 1-5
German harpsichord after Christian Vater (1738)
built by F. P. Ciocca (2007); Pitch A=415Hz}