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C. Schütz (1745–1800) City centre of Vienna with St. Stephen's Cathedral (detail of watercolour drawing, 1779) - Albertina, Vienna

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LUDWIG VAN BEETHOVEN
(Bonn 1770 - Vienna 1827)

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Klaviersonaten
Op.2 Nr.2, Op.7 & Op.10 Nr.3

Sonata No.2 in A Major (Op.2/No.2; 1794-5)

dedicata a Joseph Haydn
  1. Allegro vivace
  2. Largo appassionato
  3. Scherzo. Allegretto - Trio
  4. Rondo. Grazioso

Sonata No.4 in E flat Major (Op.7; 1796-7)

"Grande Sonate pour le Clavecin ou Piano-Forte Composées et Dediées à Mademoiselle la Comtesse Babette de Keglevics par Louis van Beethoven, Ouvre 7"
  1. Allegro molto e con brio
  2. Largo con gran espressione
  3. Allegro - Trio
  4. Rondo. Poco Allegretto e grazioso

Sonata No.7 in D Major (Op.10/No.3; 1797-8)

dalle "Trois Sonates pour le Clavecin ou Piano Forte, Composées et Dediées à Madame la Comtesse De Browne née De Vietinghoff - par Louis van Beethoven, Ouvre 10"
  1. Presto
  2. Largo e mesto
  3. Menuetto. Allegro - Trio
  4. Rondo. Allegro

FERNANDO DE LUCA
harpsichord

Issue 2018-04

Recorded in Rome: 13, 15 & 18 November 2015; French harpsichord after Blanchet (1754), built by C. Caponi (1985); Temp. Neidhardt, Pitch A=415Hz; Audio Engineering: M. De Gregorio

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Proseguiamo la pubblicazione delle interpretazioni beethoveniane al cembalo di Fernando De Luca, con altre 3 klaviersonaten appartenenti al cosiddetto “primo periodo”. Parliamo infatti del breve lasso di tempo che va dal 1794 a non oltre il 1798, quando il giovane musicista di Bonn, sfruttando le numerose occasioni di incontro e studio con famosi ed accreditati musicisti e insegnanti di Vienna, arricchì enormemente il proprio linguaggio pur conservando ancora gli equilibri e la chiarezza cristallina tipiche del classicismo. Gli studi di Beethoven sotto la guida di Joseph Haydn erano durati poco più di un anno e, forse, gli storici non hanno mai potuto far luce sulla reale entità del difficile rapporto che si instaurò tra i due musicisti in quegli anni. In ogni caso, verso la fine del 1795 o l’inizio dell’anno successivo, i loro motivi di dissidio erano già superati e la decisione di dedicare l’Op.2 all’ormai anziano compositore austriaco ne è probabilmente uno dei segnali più evidenti. La Sonata No.2 in La Maggiore (Op.2/No.2) qui registrata si aggiunge alle altre due già comparse nel 2015, rispettivamente la Sonata No.1 in Fa Minore (Op.2/No.1; link) e la Sonata No.3 in Do Maggiore (Op.2/No.3; link).

Grande Sonate Op. 7 (1797)

Negli stessi anni, gli studi di perfezionamento proseguirono con altri maestri, tra i quali ricordiamo Johann Schenk e Johann Georg Albrechtsberger, ma allo stesso tempo sono documentati anche una serie di concerti, tra il 1796 ed il 1798, a Praga, a Dresda - dove Beethoven suonò per l’Elettore di Sassonia Federico Augusto III - ed infine a Berlino e Bratislava. L’importante Sonata No.4 in Mi bemolle Maggiore (Op.7) e le sonate dell’Op.10, di cui qui presentiamo la Sonata No.7 in Re Maggiore (Op.10/No.3) sono tutte probabilmente frutto della sua intensa attività concertistica del periodo, ed entrambe le sonate furono dedicate a personaggi più o meno noti della società aristocratica viennese. La contessa von Browne, moglie dell’ufficiale delle armate russe il conte Johann Georg von Browne (1767-1827), ovvero uno dei principali patroni di Beethoven a Vienna, fu la dedicataria dell’Op.10. Ricordiamo le pagine precedenti in cui pubblicammo le altre due sonate della stessa raccolta: la Sonata No.5 in Do Minore (Op.10/No.1; link) e la Sonata No.6 in Fa Maggiore (Op.10/No.2; link).

saladelcembalo.org
15 marzo 2018

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